Giallo storico, ambientato Roma nel periodo gennaio-giugno 1944, durante
l'occupazione nazista. Ma il giallo è il pretesto, lo spunto, per
raccontare altro: il punto di vista e le riflessioni di un militare
tedesco, l'ufficiale investigatore Martin Bora, sulla guerra, sulla
repressione contro i partigiani e la deportazione degli ebrei. Deve
muoversi in un territorio ostile, la città di Roma, di cui ne è
affascinano, lui uomo di cultura che ha studiato filosofia. I tedeschi
sono visti come invasori, sgraditi ospiti, che occupano militarmente una
città definita “aperta”. Fondamentale la visita al monumento della
lupa, che difende i cuccioli d'uomo contro un nemico: Bora si rende
conto che il nemico è lui, sono loro.
Molti personaggi della storia sono realmente esistiti: tra i
tedeschi, Kesserling, l'ambiguo colonnello Dollmann (che fu assoldato
dalla CIA al termine della guerra), Kappler e Priebke. Il cardinale
Montini, sostituto della segreteria di stato in Vaticano e il questore
Pietro Caruso, tra gli italiani. Ma è soprattutto autentica la
ricostruzione della città, dal punto di vista dell'ambientazione,
l'umore della popolazione, i gerarchi e funzionari fascisti, che non si
rendono conto della loro fine.
La storia gialla parte da una morte: quella di una impiegata
all'ambasciata tedesca. Nell'indagine è affiancato dall'investigatore
Sandro Guidi, con cui aveva già lavorato nei giorni trascorsi a Verona,
raccontati nel libro “Luna bugiarda”. A Guidi, il questore Caruso
consegna una soluzione già impacchettata: dare la colpa ad un gerarca
fascista, Merlo, amante della morta. Ma Guidi e Bora riusciranno,
nonostante la guerra, le SS, ad arrivare alla soluzione. Se la storia
della morte non è vera, è molto verosimile: ma sono vere le vicende
raccontate dalla scrittrice e che coinvolgono direttamente Bora e Guidi.
La repressione nazista, contro ebrei, partigiani e renitenti, gli
attentati contro le forze di occupazione tedesche, che porteranno
all'attentato di Via Rasella. Sono descritte molto bene le fasi
concitate, che portarono alla tremenda rappresaglia: l'ordine prima di
far saltare il quartiere, poi di uccidere 50 italiani per ogni tedesco
morto, fino alla scelta della proporzione di 10 a uno.
Il libro è molto scenografico e si
presterebbe molto bene ad una riduzione cinematografica (pur rimanendo
il problema di come riprodurre sullo schermo le riflessioni di Bora): al centro della scena
c'è il maggiore della Wehrmacht Martin Bora. Amante della guerra, ma
paradossalmente anche antinazista. Nella nota a termine del libro,
l'autrice cita il libro di Omero, l'Iliade, poichè uno dei temi
affrontati dal libro è quello del soldato in territorio nemico, come
l'oplita sotto le mura di Troia. Ebbene, se dovessi trovare un
aggettivo, mi viene in mente proprio “Epico”.
Bora come uno degli eroi
greci, Ettore probabilmente: capace, sotto un bombardamento ad
un'ospedale, di uscire dalle rovine, “Con uno sforzo inaudito,
attraverso le macerie Bora raggiunse il letto e afferrò la mano
frenetica dell'americano che vi giaceva”.
Il suo alter ego, l'ispettore
Guidi, vive un rapporto controverso con il tedesco: sente di poter
provare per lui un'amicizia, ma l'episodio delle Fosse Ardeatine tronca
ogni cosa. Guidi pensa per un attimo anche di uccidere Bora, ma non ci
riesce. Solo alla fine i due si salutano andando in direzioni opposte,
Guidi verso la resistenza (ma solo dopo che il tedesco è uscito da Roma)
e Bora verso il nord. Sono gli occhi di Bora che ci descrivono
l'atmosfera di Roma all'arrivo degli americani, altre pagine splendide:
la gioia, le signorine attorno ai militari, la gente in piazza.
Per concludere è un libro che vale la pena di leggere. Al termine
rimane un senso quasi di vuoto, come se il termine del libro ci venga
privato qualcosa.
Gennaio 2005
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mercoledì 19 settembre 2012
Roma: settembre 1943 – giugno 1944. L'occupazione nazista
Sto leggendo lo splendido libro di Ben Pastor “Kaputt Mundi”,
ambientato a Roma in questo periodo. L'ufficiale detective della
Wehrmacht, Martin Bora deve indagare sulla strana morte di una impiegata
dell'ambasciata tedesca. Nel sottofondo sono descritti, nello stile
drammatico ed epico della scrittrice, gli eventi di Roma: le prime
deportazioni, lo sbarco ad Anzio, l'attività partigiana, l'attentato in
via Rasella, la feroce rappresaglia delle Fosse Ardeatine ed infine il
sospirato arrivo degli alleati.
Questa è una breve cronologia di quei tristi e lunghi mesi:
Luglio
19 Roma viene bombardata per la prima volta.
25 luglio Vittorio Emanuele III fa arrestare Mussolini e nomina il maresciallo Pietro Badoglio a capo di un governo militare.
Agosto
4 Badoglio tenta segretamente la resa con gli alleati. Nel frattempo Hitler invia altre truppe in Italia.
14 Badoglio dichiara Roma “città aperta” (cioè zona smilitarizzata); gli alleati si rifiutano di dichiarare per la città lo status di “città aperta”.
Settembre
3 Badoglio firma segretamente l'armistizio di resa incondizionata, a Cassibile, tramite il generale Castellano.
8 Eisenhower diffonde la notizia dell'armistizio, mentre la V armata del generale Clark inizia le operazioni di sbarco a Salreno. Badoglio ordina la cessazione delle ostilità nei confronti degli alleati. I tedeschi sono presi inizialmente alla sprovvista, ma Kesserling muove verso Roma.
9 Il re, Badoglio e i principali ministri scappano da Roma verso Brindisi, lasciando il paese senza governo. Le truppe tedesche trovano una disordinata ma significativa resistenza da parte dell'esercito. Civili e militari si uniscono per la difesa di Roma (combattimenti a paorta San Paolo). Il comitato di opposizione si ricostituisce nel CLN, Comitato di Liberazione Nazionale. Il 10 settembre la resistenza, eroica, cessa: Roma è occupata dai tedeschi.
12 I parà tedeschi liberano Mussolini sul Gran Sasso e lo riportano a Monaco. Viene costituita la Repubblica Sociale Italiana.
25 Kappler, ten. Colonnello delle SS, nominato comandante della Gestapo a Roma, viene informato da Himmler che deve iniziare la deportazione degli ebrei italiani, a partire da quelli di Roma. Inizialmente, Kappler si oppone, ritenendo che questo sia una minaccia per la sicurezza interna.
26 Kappler convoca i leader ebraici pretendendo 50 chili d'oro minacciandoli della deportazione: il 28 gli vengono consegnati. Provengono per lo più dagli ebrei più poveri del ghetto.
Ottobre
16 Una retata nel ghetto e in altre case romane porta alla cattura di oltre 1000 ebrei, molti presi sotto le finestre del papa, sul quale in quel momento pesa la sua controversa politica del silenzio nei confronti dell'olocausto. Il Vaticano, tramite il vescovo Hudal, minaccia Berlino con la protesta papale. Von Weizsacker, ambasciatore tedesco propone di impegare gli ebrei per lavori a Roma.
18 Mentre il papa aspetta la rispoata di Berlino, 1023 ebrei vengono deportati in un campo di lavoro chiamato Auschwitz. VonWeizsacker affermerà che la deportazione ha “liquidato” la minaccia papale. Anche i deportati sono stati liquidati: 850 gasati all'arrivo; degli altri ne sopravviveranno in 16.
Novembre
22 Roosvelt e Churchill incontrano Stalin a Teheran: confermano lo sbarco in Normandia nel 1944, relegando la campagna in Italia in posizione subordinata.
Dicembre
18 Il GAP, il braccio armato del partito comunista, attacca i tedeschi in due raduni. Il 19 penetrano in una zona di alta sicurezza e lanciano un attacco contro l' Hotel Flora, quartier generale dell'alto comando.
21 Viene sferrato un attacco contro la guerriglia da parte della Gestapo e della “banda Koch” (un reparto di polizia comandato da un italiano di origini tedesche). Vengono presi di mira alcuni edifici di proprietà del Vaticano: questi protesta, ma alcuni alti prelati iniziano a vedere con favore una politica che scoraggi la protezione di quanti cerchino di sfuggire ai nazisti.
Gennaio 1944
20 Peter Tompkins, agente dell'OSS del generale Donovan, arriva a Roma, per compattare le fazioni partigiane.
22 Operazione Shingle, lo sbarco ad Anzio. E' una vera sorpresa ma gli americani, anziché lanciarsi verso Roma, fortificano le loro posizioni, dando modo ai tedeschi di preparare una controffensiva.
Febbraio
1 Kappler conduce un rastrellamento in cui cattura 2000 romani da portare ai lavori forzati. Tra questi anche il nuovo questore Caruso. Questi il 3 entra nella basilica extraterritoriale di San Paolo fuori le mura (violando le leggi) arrestando 77 uomini, tra carabinieri, poliziotti in fuga, ufficiali dell'esercito ed ebrei.
15 Bombardamento dell'abbazia del VI sec. di Montecassino: un atto barbarico ed insensato, come ammesso in seguito anche dagli stessi alleati.
Marzo
3 Centinaia di dimostranti si riuniscono in viale Giulio Cesare, dove uomini catturati in un rastrellamento attendono la deportazione. Teresa Galluce, incinta, madre di 5 figli viene uccisa da un ufficiale delle SS per aver lanciato un pacco di cibo al marito prigioniero. L'episodio verrà ripreso da Rossellini nel celebre film “Roma città aperta”, in una famosa scena, interpretata da Anna Magnani.
12 Pio XII tiene un'udienza in piazza San Pietro. Concentra l'attenzione contro i bombardamenti alleati. Il silenzio sulle deportazioni dei tedeschi, gli arresti e le torture scatenano la protesta delle donne.
23 Nel giorno del 25 anniversario della fondazione dei fasci, il GAP lancia l'attacco più ardito, che non ha eguali in nessuna capitale europea. Eseguono un attentato contro una colonna di 160 militari di una compagnia di SS del reggimento “Bozen”, in marcia in via Rasella. La battaglia, perchè all'esplosione di una bomba segue un attacco armato, costa la vita di 32 tedeschi morti. Maelzer, comandante militare della città ordina ai genieri di far saltare il quartiere. Hitler pretende una rappresaglia che “farà tremare il mondo”: 50 italiani per ogni tedesco. Kesserling lo convince ad abbassare la proporzione a 10 a uno. Il colonnello delle SS Dollmann incontra padre Pfeiffer, connazionale, informandolo dell'idea della rappresaglia, affinchè informi il Vaticano.
24 Kappler compone una lista di 320 uomini, tra cui la spia dell' OSS Giglio, composta da civili di oni classe sociale, 75 ebrei ed un prete. Il comandate della compagnia decimata si rifiuta di eseguire l'ordine della rappresaglia (maggiore Dobbrick, unico ufficiale che abbia rifiutato un ordine del Fuhrer). Anche un col. della Wehrmacht ricusa: tocca a Kappler agire. Entro 24 ore organizza la prima grande atrocità in Italia, in gran segreto. Il massacro avviene nelle grotte abbandonate in via Ardeatina: le Fosse Ardeatine. Per farsi forza, gli uomini di Kappler fanno uso di alcol: alla sera i genieri fanno saltare l'ingresso delle grotte per occultare i corpi. I tedeschi hanno ucciso, con un colpo alla testa, a volte lasciando ancora tramortite le persone, 335 uomini: 5 in più, inclusi nell'elenco per le frettolose operazioni.
25 La notizia arriva a Roma, annunciata a mezzogiorno dai giornali. Il testo di un comunicato parla dell'attentato e che per ogni tedesco è stato ordinato di uccidere un italiano: conclude dicendo che “l'ordine è già stato eseguito”. L'Osservatore Romano condanna l'attentato, giudicando i partigiano responsabili dei fatti di via Rasella che hanno provocato la morte di 320 vittime innocenti.
Domanda della corte: Faceste qualche appello alla popolazione romana o ai reponsabili dell'attentato, prima della rappresaglia?
Kesserling: prima no.
Corte: avvisaste la popolazione che stavate attuando una rappresaglia di 10 a uno?
K: No, ma non sono daccordo sul signifacato delle parole rappresaglia e avvertimento, perchè il prendere ostaggie l'avvisare la popolazione sono intesi solo ad evitare incidenti futuri.
Corte: Ma voi avreste potuto dire “se la popolazione romana non consegna entro un dato termine il responabile dell'attentato fucilerò 10 romani per ogni tedesco ucciso”?
K: Ora, in tempi più tranquilli, dopo tre anni passati, devo dire che l'idea sarebbe stata molto buona.
Corte: ma non lo faceste?
K: no, non lo facemmo. (Dagli atti del processo del 20/7/1948).
30 I tedeschi non rivelano l'identità degli assassinati, una crudeltà nei confronti della popolazione. Il GAP viene bloccato prima di un attentato, a causa delle divergenze con gli altri partiti della resistenza, dopo i fatti di via Rasella.
Aprile
1 Rivolta del pane: le donne in attesa davanti ale panetterie, travolgono la polizia fascista e sottraggono i sacchi di farina, riservati a pochi privilegiati.
3 Don Giuseppe Morosini, viene ucciso a Forte Bravetta. Era stato arrestato con l'accusa di aiutare i partigiani: a questo prete si ispirerà Rossellini, sempre nel film “Roma città aperta”.
7 A Ostia, un gruppo di donne saccheggia una panetteria che serve le truppe tedesche: le SS le catturano, le allineano davanti al muro e le uccidono con una scarica di mitragliatore. Kappler conduce un rastrellamento di 2000 uomini e ragazzi nel quartiere del Quadraro: metà di loro non tornerà più.
23 Il partigiano Blasi del GAP viene catturato: rivela i nomi dei compagni che hanno attuato l'attacco in via Rasella. Il GAP centrale è sgominato.
Maggio
10 Wolff, responsabile per il mantenimento dell'ordine in città è convocato dal papa.
11 Le truppe alleate attraversano il Rapido e il Garigliano: la penetrazione della linea Gustav è condotta dalle truppe francesi, tra cui i marocchini che cacciano i tedeschi dalle alture che portano a Roma. Le brutalità dei Goumiers, stupri su donne, uomini e bambini incontrati sulla loro strada, è una macchia indelebile per gli alleati. Nel film “La Ciociara” di De Sica, con Sophia Loren, ricorda questi eventi.
23 La seconda fase dell'offensiva alleata potrebbe travolgere le truppe tedesche in ritirata: Clark temendo che le truppe inglesi lo vogliano precedere a Roma, evita di portare avanti l'accerchiamento e punta su Roma. La guerra in Italia poteva finire molto prima. Il 25 Clark prosegue su Roma.
Giugno
2 Hitler abbandonerà la capitale senza combattere? Pio XII pronuncia un messaggio : “Chiunque alzi la mano contro Roma sarà colpevole di matricidio”. Ma il CLN e la giunta militare, insieme a Badogli e al re, si sono messi d'accordo con gli alleati: nella città eterna non ci sarà insurrezione.
5 Clark entra a Roma. Pio XII ringrazia i tedeschi e gli alleati per aver risparmiato la città dalla distruzione.
6 Gli alleati sbarcano in Normandia: inizia l'operazione Overlord.
Questa cronologia è stata presa da:
Il link su ibs per Kaputt Mundi
Questa è una breve cronologia di quei tristi e lunghi mesi:
Luglio
19 Roma viene bombardata per la prima volta.
25 luglio Vittorio Emanuele III fa arrestare Mussolini e nomina il maresciallo Pietro Badoglio a capo di un governo militare.
Agosto
4 Badoglio tenta segretamente la resa con gli alleati. Nel frattempo Hitler invia altre truppe in Italia.
14 Badoglio dichiara Roma “città aperta” (cioè zona smilitarizzata); gli alleati si rifiutano di dichiarare per la città lo status di “città aperta”.
Settembre
3 Badoglio firma segretamente l'armistizio di resa incondizionata, a Cassibile, tramite il generale Castellano.
8 Eisenhower diffonde la notizia dell'armistizio, mentre la V armata del generale Clark inizia le operazioni di sbarco a Salreno. Badoglio ordina la cessazione delle ostilità nei confronti degli alleati. I tedeschi sono presi inizialmente alla sprovvista, ma Kesserling muove verso Roma.
9 Il re, Badoglio e i principali ministri scappano da Roma verso Brindisi, lasciando il paese senza governo. Le truppe tedesche trovano una disordinata ma significativa resistenza da parte dell'esercito. Civili e militari si uniscono per la difesa di Roma (combattimenti a paorta San Paolo). Il comitato di opposizione si ricostituisce nel CLN, Comitato di Liberazione Nazionale. Il 10 settembre la resistenza, eroica, cessa: Roma è occupata dai tedeschi.
12 I parà tedeschi liberano Mussolini sul Gran Sasso e lo riportano a Monaco. Viene costituita la Repubblica Sociale Italiana.
25 Kappler, ten. Colonnello delle SS, nominato comandante della Gestapo a Roma, viene informato da Himmler che deve iniziare la deportazione degli ebrei italiani, a partire da quelli di Roma. Inizialmente, Kappler si oppone, ritenendo che questo sia una minaccia per la sicurezza interna.
26 Kappler convoca i leader ebraici pretendendo 50 chili d'oro minacciandoli della deportazione: il 28 gli vengono consegnati. Provengono per lo più dagli ebrei più poveri del ghetto.
Ottobre
16 Una retata nel ghetto e in altre case romane porta alla cattura di oltre 1000 ebrei, molti presi sotto le finestre del papa, sul quale in quel momento pesa la sua controversa politica del silenzio nei confronti dell'olocausto. Il Vaticano, tramite il vescovo Hudal, minaccia Berlino con la protesta papale. Von Weizsacker, ambasciatore tedesco propone di impegare gli ebrei per lavori a Roma.
18 Mentre il papa aspetta la rispoata di Berlino, 1023 ebrei vengono deportati in un campo di lavoro chiamato Auschwitz. VonWeizsacker affermerà che la deportazione ha “liquidato” la minaccia papale. Anche i deportati sono stati liquidati: 850 gasati all'arrivo; degli altri ne sopravviveranno in 16.
Novembre
22 Roosvelt e Churchill incontrano Stalin a Teheran: confermano lo sbarco in Normandia nel 1944, relegando la campagna in Italia in posizione subordinata.
Dicembre
18 Il GAP, il braccio armato del partito comunista, attacca i tedeschi in due raduni. Il 19 penetrano in una zona di alta sicurezza e lanciano un attacco contro l' Hotel Flora, quartier generale dell'alto comando.
21 Viene sferrato un attacco contro la guerriglia da parte della Gestapo e della “banda Koch” (un reparto di polizia comandato da un italiano di origini tedesche). Vengono presi di mira alcuni edifici di proprietà del Vaticano: questi protesta, ma alcuni alti prelati iniziano a vedere con favore una politica che scoraggi la protezione di quanti cerchino di sfuggire ai nazisti.
Gennaio 1944
20 Peter Tompkins, agente dell'OSS del generale Donovan, arriva a Roma, per compattare le fazioni partigiane.
22 Operazione Shingle, lo sbarco ad Anzio. E' una vera sorpresa ma gli americani, anziché lanciarsi verso Roma, fortificano le loro posizioni, dando modo ai tedeschi di preparare una controffensiva.
Febbraio
1 Kappler conduce un rastrellamento in cui cattura 2000 romani da portare ai lavori forzati. Tra questi anche il nuovo questore Caruso. Questi il 3 entra nella basilica extraterritoriale di San Paolo fuori le mura (violando le leggi) arrestando 77 uomini, tra carabinieri, poliziotti in fuga, ufficiali dell'esercito ed ebrei.
15 Bombardamento dell'abbazia del VI sec. di Montecassino: un atto barbarico ed insensato, come ammesso in seguito anche dagli stessi alleati.
Marzo
3 Centinaia di dimostranti si riuniscono in viale Giulio Cesare, dove uomini catturati in un rastrellamento attendono la deportazione. Teresa Galluce, incinta, madre di 5 figli viene uccisa da un ufficiale delle SS per aver lanciato un pacco di cibo al marito prigioniero. L'episodio verrà ripreso da Rossellini nel celebre film “Roma città aperta”, in una famosa scena, interpretata da Anna Magnani.
12 Pio XII tiene un'udienza in piazza San Pietro. Concentra l'attenzione contro i bombardamenti alleati. Il silenzio sulle deportazioni dei tedeschi, gli arresti e le torture scatenano la protesta delle donne.
23 Nel giorno del 25 anniversario della fondazione dei fasci, il GAP lancia l'attacco più ardito, che non ha eguali in nessuna capitale europea. Eseguono un attentato contro una colonna di 160 militari di una compagnia di SS del reggimento “Bozen”, in marcia in via Rasella. La battaglia, perchè all'esplosione di una bomba segue un attacco armato, costa la vita di 32 tedeschi morti. Maelzer, comandante militare della città ordina ai genieri di far saltare il quartiere. Hitler pretende una rappresaglia che “farà tremare il mondo”: 50 italiani per ogni tedesco. Kesserling lo convince ad abbassare la proporzione a 10 a uno. Il colonnello delle SS Dollmann incontra padre Pfeiffer, connazionale, informandolo dell'idea della rappresaglia, affinchè informi il Vaticano.
24 Kappler compone una lista di 320 uomini, tra cui la spia dell' OSS Giglio, composta da civili di oni classe sociale, 75 ebrei ed un prete. Il comandate della compagnia decimata si rifiuta di eseguire l'ordine della rappresaglia (maggiore Dobbrick, unico ufficiale che abbia rifiutato un ordine del Fuhrer). Anche un col. della Wehrmacht ricusa: tocca a Kappler agire. Entro 24 ore organizza la prima grande atrocità in Italia, in gran segreto. Il massacro avviene nelle grotte abbandonate in via Ardeatina: le Fosse Ardeatine. Per farsi forza, gli uomini di Kappler fanno uso di alcol: alla sera i genieri fanno saltare l'ingresso delle grotte per occultare i corpi. I tedeschi hanno ucciso, con un colpo alla testa, a volte lasciando ancora tramortite le persone, 335 uomini: 5 in più, inclusi nell'elenco per le frettolose operazioni.
25 La notizia arriva a Roma, annunciata a mezzogiorno dai giornali. Il testo di un comunicato parla dell'attentato e che per ogni tedesco è stato ordinato di uccidere un italiano: conclude dicendo che “l'ordine è già stato eseguito”. L'Osservatore Romano condanna l'attentato, giudicando i partigiano responsabili dei fatti di via Rasella che hanno provocato la morte di 320 vittime innocenti.
Domanda della corte: Faceste qualche appello alla popolazione romana o ai reponsabili dell'attentato, prima della rappresaglia?
Kesserling: prima no.
Corte: avvisaste la popolazione che stavate attuando una rappresaglia di 10 a uno?
K: No, ma non sono daccordo sul signifacato delle parole rappresaglia e avvertimento, perchè il prendere ostaggie l'avvisare la popolazione sono intesi solo ad evitare incidenti futuri.
Corte: Ma voi avreste potuto dire “se la popolazione romana non consegna entro un dato termine il responabile dell'attentato fucilerò 10 romani per ogni tedesco ucciso”?
K: Ora, in tempi più tranquilli, dopo tre anni passati, devo dire che l'idea sarebbe stata molto buona.
Corte: ma non lo faceste?
K: no, non lo facemmo. (Dagli atti del processo del 20/7/1948).
30 I tedeschi non rivelano l'identità degli assassinati, una crudeltà nei confronti della popolazione. Il GAP viene bloccato prima di un attentato, a causa delle divergenze con gli altri partiti della resistenza, dopo i fatti di via Rasella.
Aprile
1 Rivolta del pane: le donne in attesa davanti ale panetterie, travolgono la polizia fascista e sottraggono i sacchi di farina, riservati a pochi privilegiati.
3 Don Giuseppe Morosini, viene ucciso a Forte Bravetta. Era stato arrestato con l'accusa di aiutare i partigiani: a questo prete si ispirerà Rossellini, sempre nel film “Roma città aperta”.
7 A Ostia, un gruppo di donne saccheggia una panetteria che serve le truppe tedesche: le SS le catturano, le allineano davanti al muro e le uccidono con una scarica di mitragliatore. Kappler conduce un rastrellamento di 2000 uomini e ragazzi nel quartiere del Quadraro: metà di loro non tornerà più.
23 Il partigiano Blasi del GAP viene catturato: rivela i nomi dei compagni che hanno attuato l'attacco in via Rasella. Il GAP centrale è sgominato.
Maggio
10 Wolff, responsabile per il mantenimento dell'ordine in città è convocato dal papa.
11 Le truppe alleate attraversano il Rapido e il Garigliano: la penetrazione della linea Gustav è condotta dalle truppe francesi, tra cui i marocchini che cacciano i tedeschi dalle alture che portano a Roma. Le brutalità dei Goumiers, stupri su donne, uomini e bambini incontrati sulla loro strada, è una macchia indelebile per gli alleati. Nel film “La Ciociara” di De Sica, con Sophia Loren, ricorda questi eventi.
23 La seconda fase dell'offensiva alleata potrebbe travolgere le truppe tedesche in ritirata: Clark temendo che le truppe inglesi lo vogliano precedere a Roma, evita di portare avanti l'accerchiamento e punta su Roma. La guerra in Italia poteva finire molto prima. Il 25 Clark prosegue su Roma.
Giugno
2 Hitler abbandonerà la capitale senza combattere? Pio XII pronuncia un messaggio : “Chiunque alzi la mano contro Roma sarà colpevole di matricidio”. Ma il CLN e la giunta militare, insieme a Badogli e al re, si sono messi d'accordo con gli alleati: nella città eterna non ci sarà insurrezione.
5 Clark entra a Roma. Pio XII ringrazia i tedeschi e gli alleati per aver risparmiato la città dalla distruzione.
6 Gli alleati sbarcano in Normandia: inizia l'operazione Overlord.
Questa cronologia è stata presa da:
- “Roma città aperta”, Robert Katz, il Saggiatore editore.
- “Con cuore di donna”, Carla Capponi, il Saggiantore editore.
- "L'Italia invasa", Gianni Rocca, oscar storia Mondadori.
Il link su ibs per Kaputt Mundi
venerdì 20 luglio 2012
"La canzone del cavaliere" di Ben Pastor
Siamo in piena guerra civile, in Spagna, nel 1936, nella provincia di
Aragona. Nonostante ciò non è un romanzo di azione, come sembrerebbe
dalle premesse.
Le persone, la natura l'ambiente sono fermi, in attesa dello scatenarsi di qualcosa. Si parte da un omicidio: è il poeta Lorca, ucciso da un colpo di pistola alla nuca. Il militare che lo rinviene, il tenente Bora, non lo riconosce.
Contemporaneamente, sul campo opposto, l'americano "Felipe" Walton, che si aspettava l'arrivo di Lorca, va alla sua ricerca. Scopre anche lui il cadavere di Lorca (Bora nel frattempo se ne è andato) lo porta al suo campo e si preoccupa di seppellirlo.
Nel campo internazionalista convivono sia combattenti comunisti, come il francese Brissot, che anarchici e anche un evaso dalla galera (il basco Maetzu). Walton è il comandante del gruppo, ha combattuto al massacro di Guadalajara e prima ancora nei campi della 1 guerra mondiale a Soisson, ma si porta dentro un segreto.
Lui ha provato paura, paura della morte, che non ha condiviso con nessuno, a Guadalajara stava scappando quando è stato ferito.
Nel campo nazionalista è presente il colonnello Serrano: questi chiede a Bora di indagare sull'omicidio, per verificare se sono stati i comunisti. Nel campo franchista si trovano, tra gli altri, Fuentes, un ex poliziotto, Tomè, un omosessuale e Niceto un ex attore.
Dell'indagine Bora deve riferire a Cziffra, un suo superiore all' Abwher: questi confida a Bora che Lorca era protetto dai servizi segreti. A Teruel, Bora si imbatte in altri militari, che sembrano legati a quella morte, agenti dei servizi, ma anche in Walton, che come lui vuole sapere chi e perchè ha ucciso il poeta.
L'indagine porta Bora a conoscere Remedios, una donna che vive in una cappella sconsacrata (considerata una "Brujos", strega): sia Bora che Walton sono attratti da Remedios e l'americano ne è molto geloso; per Bora è un incontro fondamentale, scopre l'amore.
L'azione ha una svolta con il faccia a faccia tra l'americano: decidono di raccontarsi ciò che sanno (dopo uno scontro fisico) per condividere le informazioni.
Bora riesce a scoprire chi è l'assassino, un militare dell'esercito franchista, ma non riesce a comunicarlo all'americano, perchè il suo superiore lo trasferisce a Teruel, dove stanno per iniziare i combattimenti.
Contemporaneamente, l'americano sopravvive all'attacco di uno Stukas, che gli fa rivivere le paure da cui sta sfuggendo.
Per essere un romanzo giallo, presenta poca azione: questa passa da un campo all'altro (repubblicani e franchisti), distanti solo poche centinaia di metri. Prevalgono le riflessioni dei due protagonisti: Bora che vive il suo battesino di fuoco, come militare, nel pieno delle sue illusioni militari combatte questa crociata per purificare la Spagna e, nel futuro l'Europa intera. Il suo vigore non gli fa temere la morte.
Walton è sfuggito da tutto: dalla famiglia, che lo costringeva ad una vita gia preordinata, dal campo di battaglia e che, dunque, è gia morto molte volte.
Per entrambi si avvera la profezia di Remedios: aveva detto a Bora che sarebbero vissuti per altri 7 (senza dire giorni, mesi, anni). Walton muore al 7 mese di guerra, nell'assedio di Teruel. Per Bora dovranno passare 7 anni, dunque nel 1944, al prossimo libro, sapremo.
Il libro si conclude nel 1939, in Polonia: Bora scrive nel suo diario le memorie dei giorni in Spagna e dei primi giorni dell'invasione della Polonia. Annota: "La canzone del cavaliere finisce qui e qualcos'altro - qualcosa di indistinto che vorrei chiamare gloria, ma che so fin d'ora fatto di sangue - è gia iniziato".
Le persone, la natura l'ambiente sono fermi, in attesa dello scatenarsi di qualcosa. Si parte da un omicidio: è il poeta Lorca, ucciso da un colpo di pistola alla nuca. Il militare che lo rinviene, il tenente Bora, non lo riconosce.
Contemporaneamente, sul campo opposto, l'americano "Felipe" Walton, che si aspettava l'arrivo di Lorca, va alla sua ricerca. Scopre anche lui il cadavere di Lorca (Bora nel frattempo se ne è andato) lo porta al suo campo e si preoccupa di seppellirlo.
Nel campo internazionalista convivono sia combattenti comunisti, come il francese Brissot, che anarchici e anche un evaso dalla galera (il basco Maetzu). Walton è il comandante del gruppo, ha combattuto al massacro di Guadalajara e prima ancora nei campi della 1 guerra mondiale a Soisson, ma si porta dentro un segreto.
Lui ha provato paura, paura della morte, che non ha condiviso con nessuno, a Guadalajara stava scappando quando è stato ferito.
Nel campo nazionalista è presente il colonnello Serrano: questi chiede a Bora di indagare sull'omicidio, per verificare se sono stati i comunisti. Nel campo franchista si trovano, tra gli altri, Fuentes, un ex poliziotto, Tomè, un omosessuale e Niceto un ex attore.
Dell'indagine Bora deve riferire a Cziffra, un suo superiore all' Abwher: questi confida a Bora che Lorca era protetto dai servizi segreti. A Teruel, Bora si imbatte in altri militari, che sembrano legati a quella morte, agenti dei servizi, ma anche in Walton, che come lui vuole sapere chi e perchè ha ucciso il poeta.
L'indagine porta Bora a conoscere Remedios, una donna che vive in una cappella sconsacrata (considerata una "Brujos", strega): sia Bora che Walton sono attratti da Remedios e l'americano ne è molto geloso; per Bora è un incontro fondamentale, scopre l'amore.
L'azione ha una svolta con il faccia a faccia tra l'americano: decidono di raccontarsi ciò che sanno (dopo uno scontro fisico) per condividere le informazioni.
Bora riesce a scoprire chi è l'assassino, un militare dell'esercito franchista, ma non riesce a comunicarlo all'americano, perchè il suo superiore lo trasferisce a Teruel, dove stanno per iniziare i combattimenti.
Contemporaneamente, l'americano sopravvive all'attacco di uno Stukas, che gli fa rivivere le paure da cui sta sfuggendo.
Per essere un romanzo giallo, presenta poca azione: questa passa da un campo all'altro (repubblicani e franchisti), distanti solo poche centinaia di metri. Prevalgono le riflessioni dei due protagonisti: Bora che vive il suo battesino di fuoco, come militare, nel pieno delle sue illusioni militari combatte questa crociata per purificare la Spagna e, nel futuro l'Europa intera. Il suo vigore non gli fa temere la morte.
Walton è sfuggito da tutto: dalla famiglia, che lo costringeva ad una vita gia preordinata, dal campo di battaglia e che, dunque, è gia morto molte volte.
Per entrambi si avvera la profezia di Remedios: aveva detto a Bora che sarebbero vissuti per altri 7 (senza dire giorni, mesi, anni). Walton muore al 7 mese di guerra, nell'assedio di Teruel. Per Bora dovranno passare 7 anni, dunque nel 1944, al prossimo libro, sapremo.
Il libro si conclude nel 1939, in Polonia: Bora scrive nel suo diario le memorie dei giorni in Spagna e dei primi giorni dell'invasione della Polonia. Annota: "La canzone del cavaliere finisce qui e qualcos'altro - qualcosa di indistinto che vorrei chiamare gloria, ma che so fin d'ora fatto di sangue - è gia iniziato".
Post giugno 2004.
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