Stanchi dei soliti gialli dove un investigatore solitario si muove tra delinquenti e morti? Bene ne “La cura del Gorilla” (Einaudi ed.)
ci sono ben due investigatori: uno, che vorrebbe essere un cavaliere
senza macchia e senza paura e che si butta capofitto in tutte le
situazioni brutte, rimediando botte e lividi. Ironico, sentimentale, ex
leoncavallino ed ex body guard. L'altro, il socio, che condivide lo
stesso corpo del primo, è l'alter ego. Un investigatore lucido, freddo
ed organizzato. Come si scambiano le informazioni? Quando il primo
dorme, il socio indaga e viceversa. Al risveglio gli lascia dei
bigliettini con le sue scoperte.
Ancora non vi basta? Bene ingordi: se
una sola indagine non è abbastanza, in questo libro ce ne sono ben due.
Nel primo caso il Gorilla si imbatte a Cremona: in convalescenza per le
ferite riportate alla fine del precedente (e pimo di Dazieri) libro, “Attenti al Gorilla”,
conosce una ragazza, Vera, che convive con tre ragazzi albanesi. Il suo
ragazzo, Adrian, muore accoltellato: vengono accusati i suoi due amici
(la soluzione più semplice, un omicidio tra albanesi).
Il Gorilla decide
di indagare e parte per Torino, da dove Adrian era partito prima di
arrivare a Cremona. L'altra storia? Al Gorilla viene chiesto di
coordinare la security di un “fantaconvegno”, organizzato da un editore
di libri e fumetti di serie b, minacciato di morte e cui ignoti hanno
bruciato un deposito. L'editore, che ride come Gambadilegno, ha
riesumato un vecchio telefilm (mai andato in onda in Italia) di
fantascienza: per promuovere la sua vendita organizza una festa, il
“fantaconvegno” appunto. Sandrone deve scoprire chi lo sta minacciando.
Guarda caso, anche la seconda storia è ambientata a Torino. Una volta
iniziata, l'indagine è un susseguirsi di scazzottate, pedinamenti a
ragazze dal passato misterioso (la segretaria dell'editore), visite alla
Questura e all'ospedale (entrambe poco piacevoli). Dazieri deve
imbattersi in preti che si occupano delle anime degli extracomunitari e
altri preti, più disinvolti, che “fanno un uso allegro della tonaca, per
nasconderci merci di provenienza slava”. Da qui l'aggancio con Adrian,
il morto. Chi sono i compagni di avventura di Sandrone? Mirko Bastoni,
avvocato, che presta il suo servizio anche per le cause perse, come
quelle degli amici di Vera. Alex, bancario a part time, l'unico dei suoi
amici ad essere a conoscenza della presenza del Socio. Infine Marco,
l'Elefante, esperto di informatica.
Il rapido svolgersi degli eventi è tale, che si fa quasi fatica a
tenere traccia di tutto. Incredibile come in un libro così breve,
Dazieri sia riuscito a comprimere tutto: un libro che si legge, e
rilegge, velocemente. E' l'autore più ironico, innovativo ed originale del panorama giallistico italiano.
Il link su ibs
Novembre 2004
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