Non è solo contro l'America il complotto: ma contro ciò che questa
rappresenta. La giustizia, la libertà per tutti, un complotto contro gli
ebrei americani in prima battuta, ma anche contro la repubblica
americana. Il piccolo Philip Roth, figlio di una
famiglia benestante di Newark, New Jersey, è il testimone della
ipotetica svolta antisemita dell'America. L'autore immagina che, nelle
elezioni del 1940, l'aviatore Lindbergh, sfruttando la
paura degli americani per la guerra, scoppiata nel 1939 in Europa, vinca
le elezioni. La politica dell'America cambia: smette di appogiare le
nazioni alleate, Francia e Inghilterra e, dietro una apparente
neutralità, stringe un patto con la Germania nazista. Diventa una
nazione chiusa isolata dal resto del mondo.
“Lindbergh, davanti ad
una sala di Des Moines piena di sostenitori plaudenti, tenne finalmente
il famoso discorso radiofonico che nominava, <<tra i gruppi più
importanti che hanno spinto questo paese verso la guerra>>, un
gruppo che che rappresentava meno del 3 per cento della popolazione e al
quale l'oratore accennò chiamandolo alternativamente <<il popolo
ebraico>> e <<la razza ebraica>>”.
Philip vede con i suoi occhi la trasformazione del suo paese e, di riflesso della sua vita familiare: il padre viene chiamato “fanfarone ebreo”,
per aver espresso le sue idee anti Lindbergh. Durante una gita a
Washington, gli viene dato un assaggio di come si sta trasformando la
vita pubblica: con una scusa sono cacciati dall'albergo e subiscono
minacce antisemite da altri turisti. Il trionfo di Lindbergh è stato il
segnale di un inizio di stagione di caccia , dalla classe media
americana. Consci di quello che i nazisti stanno facendo agli ebrei in
Europa, anche i Roth e altri ebrei, temono che anche qui possano
iniziare, dopo le discriminazioni, le persecuzioni. Queste paure
dividono gli ebrei stessi: all'interno di questi sono presenti persone
che appoggiano il presidente e la politica che stà portando avanti.
Perchè il complotto è portato avanti in maniera insidiosa che solo poche
persone possono vederlo: e quelle che lo fanno vengono liquidate come
folli, paranoiche.
Il rabbino Bengelsdorf, collaborazionista della
politica del presidente, rappresenta la parte della comunità ebraica che
non vede il pericolo. Sposa una zia di Philip, Evelyn, e, ad una
conferenza dei repubblicani, appoggia l'aviatore che aveva ricevuto una
medaglia da Hitler: tenere fuori dalla guerra è la priorità,
egoisticamente. Salvare gli ebrei americani e lasciare i suoi
correligionari in Europa al loro destino. La spaccatura colpisce la sua
famiglia direttamente: un cugino scappa in Canada per combattere contro i
tedeschi, con i commandos canadesi. Tornerà ferito, disilluso, ferito
nel fisico (gli viene amputata una gamba) e nel morale: su una sedia a
rotelle prima e su una gamba artificiale poi, si lascirà andare, fino a
finire nel giro della malavita, a controllare le macchinette da gioco.
Il fratello di Philip, Sandy, sotto l'influenza
della zia e del rabbino Bengelsdorf, si iscrive al programma Just Folks,
che allontana i bambini ebrei dalle famiglie. Dopo aver trascorso
un'estate a lavorare in una fattoria (di una famiglia rurale, ossia
simpatizzante con Lindbergh), torna a casa incapace di comprendere
perchè i genitori si agitino tanto per Hitler e perchè siano in preda a
un “complesso di persecuzione”. Diventa reclutatore dell'organizzazione Just Folks:
con questa il governo cerca di allontanare i giovani dalle proprie
famiglie, “per meglio integrare gli ebrei nella società americana”. Roth
rappresenta bene le diverse facce dell'America: la famiglia cristiana
del Kentucky e la famiglia ebrea del New Jersey.
“Mawhinney era
cristiano, membro di vecchia data della schiacciante maggioranza che
aveva fatto la Rivoluzione e fondato la nazione e civilizzato la selva e
soggiogato gli indiani e ridotto i negri in schiavitù ed emancipato i
negri e segregato i negri, uno dei milioni di buoni cristiani, puliti e
laboriosi, che avevano colonizzato la frontiera, arato i campi,
costruito la città, e che governavano gli stati, sedevano al congresso,
occupavano la Casa Bianca, [...] uno di quegli inattaccabili protestanti
nordici e anglosassoni che governavano l'America e sempre l'avrebbero
governata – generali, dignitari, magnati, capitani d'industria, gli
uomini che facevavo le leggie comandavano e quando volevano richiamavano
all'ordine- mentre mio padre, naturalmente, era soltanto ebreo.”
La paura di Philip, paura che niente potrà più essere come prima, è
ben manifestata da un suo incubo: immagina che su tutti i suoi
francobolli della collezione appaia la svastica dei nazisti. Sulla serie
dei parchi nazionali, (Yosemite, Grand Canyon, Zion ..) sulla faccia
dei francobolli, “su quanto di più verde, bianco e blu ci fosse in
America, da conservare per sempre in queste riserve incorrotte, era
stampata la svastica nera”. Il complotto gli impone una visione di
un mondo diviso tra noi e loro, basato sull'odio e sul sospetto: si
trasforma da americano ebreo ad un povero ebreo d'America. È proprio
questo l'obiettivo che il complotto del titolo di Roth intende
raggiungere: espellere gli ebrei dall'America. Juden Raus. Il
governo, dopo aver sottratto i giovani alle loro famiglie, porta avanti
un altro progetto: il trasferimento delle famiglie di religione ebrea
con l'obiettivo “di indebolire la solidarietà della struttura
sociale ebraica, come purre di ridurre la forza elettorale che una
comunità israeitica poteva avere alle elezioni locali e congressuali”.
Il padre rifiuta, preferisce andare a lavorare in un mercato
ortofrutticolo e rimanere a Newark, piuttosto che abbandonare le sue
radici. Il padre, Herman, sente che questa è la sua
America, non è l'America di Hitler o di Lindbergh: sono loro ad essere
estranei alla cultura e alla democrazia.
Il complotto non è un romanzo storico, perchè il passato che Roth va a
rappresentare non è reale: l'autore è stato costretto ad agganciare il
suo racconto alla storia troncandola in due punti. Il primo, nel 1940,
con l'elezione di Lindbergh e la deriva antisemita. Il secondo nel 1942,
con la sua caduta. La resistenza al complotto si raccolgono attorno
alla voce di Walter Winchell che, dal suo programma
radiofonico, scaglia le sue accuse contro Lindbergh. Viene criticato dal
New York Times e, all'interno, dagli ebrei come Bengelsdorf definendoli
“ebrei collaborazionisti ultracivilizzati”. Rimosso dalla radio,
annuncia la sua candidatura alle primarie, per i democratico, per le
elezioni del 1944, ma viene assassinato durante un comizio. Il sindaco
di New York, durante il funerale, tiene un discorso nel quale si accusa
il silenzio nel quale i nazisti d'America stanno agendo. In America si
era detto, non potrà mai accadere: ma sta accadendo in realtà ... Il
discorso termina con la domanda ironica “Dov'è Lindbergh? ” E Lindbergh
scompare, durante un volo, mentre la situazione peggiora: il potere è
ora in mano al vicepresidente Wheeler, che porta la nazione in uno stato
di terrore. Nei tumulti in cui sono presi di mira gli ebrei e le loro
attività commerciali, vengono uccise 122 persone, come avvenuto nel 1938
durante la Kristalle Nacht. La moglie del presidente
viene posta sotto custodia dall' FBI, l'esercito si mobilita per una
guerra contro il Canada. Ma il paese reagisce: nelle elezioni
presidenziali del 1942 viene rieletto Roosvelt e il Giappone bombarda
Pearl Harbour. La storia, riprende così il suo corso.
Quanto c'è di immaginario e quanto c'è di vero nel libro di Roth?
L'antisemitismo di Lindbergh (e di Ford, che nell'ipotetico governo
assume il ruolo di ministro) era reale. Rappresentava un sentire comune
nella società americana: un antisemitismo alimentato dalle comunità di
immigrati europei, che si intrecciava nell'intolleranza nei confronti
dei neri. Reali sono stati anche il Ku Klux Klan, i bundisti
tedesco-americani, il partito di America First e il partito Nazista
americano.
Perchè è un libro da leggere: perchè appartiene alla categoria di
quelli che ti allargano gli orizzonti. Ti fanno sorgere delle
riflessioni: allora (in questa storia ipotetica) era la paura della
guerra a spingere l'America verso l'isolazionismo. L'illusione di poter
chiudere gli occhi e non vedere il nazismo, la repressione dei diversi
(ebrei, in primo luogo, ma anche gli oppositori), la guerra e poter
scendere a patti con esponenti del nazismo. Stringere quelle mani e non
accorgersi che quelle mani sono ora sporche di sangue. Oggi il mondo
occidentale, e l'America per prima, ha paura di tutto ciò che sta
all'esterno dei propri confini: la paura del terrorismo sta portando ad
altre chiusure. La storia che il libro di Roth racconta è ancora
attuale.
Marzo 2005
IL link su ibs
Nessun commento:
Posta un commento