giovedì 13 settembre 2012

Il silenzio dei rapiti - Jeffery Deaver

E' un libro che racconta del rapimento di 8 ostaggi, 8 ragazze e 2 loro insegnanti, da parte di 3 evasi. Le ragazze sono mute, così come anche una delle loro insegnanti. I rapitori si comportano come se non avessero nulla da pardere: bloccano il pullmann delle ragazze e lo portano in un mattatoio abbandonato.
Il capo di questi, Handy, è cinico, furbo e sadico: "Io sono la morte" dice di se stesso. Nonostante l'azione si svolga in una sola giornata, da rapimento fino alla fine, sospirata perchè libera il lettore dalla tensione, l'inizio del libro ha un ritmo piuttosto lento. Ma bisogna avere la pazienza di leggerlo fino in fondo: la stessa pazienza che deve avere il negoziatore dell'FBI chiamato a dirigere la trattativa, Arthur Potter.

Potter cerca di capire come ragiona il capo dei sequestratori, cosa desidera, in modo da prevederne le mosse: deve prolungare la trattativa, far stancare i rapitor, finchè non si convincano che l'unica cosa che possano fare è arrendersi.
Ma Handy è un osso duro ed inizia così una battaglia psicologica, che occupa la parte centrale del libro, tra Potter, chiuso nel suo furgone blindato deell'FBI e Handy, chiuso nel mattatoio dove ha rinchiuso le donne.
Ma il negoziatore deve vedersela anche con altri nemici: il viceprocuratore del Kansas che vorrebbe lasciar andar via subito i rapitori; una squadra di liberazione ostaggi dello stato che, indipendente dalle tratative dei federali, intende far irruzione nel mattatoio.
Tra le rapite, Melanie la maestra giovane, si rivela un aiuto insperato, perchè cerca di fari uscire di nascosto delle bambine dal mattatotio. Deaver descrive profondamente questo personaggio: una ragazza muta, ma che riesce a comprendere in parte quello che le dice Handy. La ragazza ha un suo rifugio privato immaginario, nella propria mente: è dove si nasconde per sfuggire il male che ha attorno; qui riceve le visite di musicisti, e di De L'Epee (l'inventore del linguaggio dei sordi).
Melanie, Potter e Handy: nell'ultima parte del libro la tensione cresce man mano, col passare delle ore dell'ultimatum, che scorrono troppo in fretta. Quando tutto sembra risolto, il colpo di scena: Deaver ci costringe a leggere le pagine fino all'ultima, per l'ansia di conoscere quale è il finale.

Il sito ufficiale di Jeffery Deaver: http://www.jefferydeaver.com/ 

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Novembre 2004

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