Inizio: Montalbano è a casa che
rievoca l'operazione (era stato ferito nel corso dell'irruzione nella
villa di un "trafficante di picciliddri", narrato nel libro Il giro di boa) e il periodo di convalescenza con Livia accanto.
L'indagine:
una mattina arriva una telefonata da Catarella (che in commissariato
sta facendo "le feci"). Una ragazza è stata rapita, Susanna; la sua
famiglia non è considerata così ricca da giustificare un riscatto.
In
famiglia, la persona con i soldi è il fratello della madre: un losco
uomo d'affari, sopravvissuto a "Mani pulite" e ai crack delle sue
aziende. Camilleri, per bocca di Montalbano, sottolinea come ora, questo
gentiluomo, sia tornato pulito sulla ribalta ed abbia intenzione di
candidarsi, col partito di maggioranza.
Montalbano deve collaborare
alle indagini: capisce che è stato un rapimento anomalo. I rapitori
continuano a mandare messaggi ai media ("TeleVigata"), piuttosto che
alla famiglia, come se lo volessero far sapere a tutto il paese. Infatti
tutto il pese comincia "murmuriare" contro lo zio ricco, perchè ai loro
occhi è così meschino da non voler pagare il riscatto per aiutare la
nipote: la sua immagine è così distrutta.
E' una ragnatela che un ragno ha pazientemente costruito per catturare la sua preda.
Nel finale,
nel quale viene spiegato il mistero del ragno, un temporale bagna la
scena e, continuando con l'allegoria della ragnatela, il vento spazza
via anche la tela del ragno vero.
Scoperta la verità, Montalbano deve fare i conti con la propria
coscienza. Si rende conto che nella sua vita ha preso a volte delle
decisioni che lui riteneva giuste, ma contro le leggi ufficiali.
"Può un omo, arrivato alla fine della sua carriera, arribillarsi ad uno stato di cose che ha contribuito a mantiniri?"
Nel libro Camilleri ne approfitta per esprimere un suo giudizio sui politici: sul ministro dei trasporti, che permette l'alta velocità sulle strade nonostrante i morti. Sul ministro dell'economia, per la sua legge sul rientro dei capitali dall'estero.
Come
gli altri libri, anche in questo sono presenti delle scene suggestive:
l'ingresso nella camera della madre di Susanna (la rapita), morente, con
Montalbano che vuole vedere l'immagine della sofferenza della donna e,
di riflesso, della figlia. Montalbano che si tuffa nel mare ghiacciato
per liberarsi dall'odore di morte. I ricordi della degenza in ospedale,
quando ha paura di aver subito un trauma al cuore e si ricorda che non
ha ancora pensato al testamento. Infine la scena della ragnatela (da cui
l'allegoria con l'opera astuta del rapitore) che Montalbano scopre su
un cespuglio cresciuto selvaggio sul muro di casa.
Il link su ibs
Ottobre 2004
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