giovedì 13 settembre 2012

Improbable di Adam Fawer

David Caine è uno statistico brillante, riesce ad eseguire calcoli complicati in pochi istanti. Su un tavolo da poker, una sera, perde 11000 dollari e diviene debitore nei confronti della mafia russa. Sviene e si risveglia all'ospedale, con a fianco il fratello gemello Jasper. In un flash back vede il declino della sua vita: abile assistente universitario, è costretto a smettere l'insegnamento a causa delle sue crisi epilettiche.
Nava Vener è un'agente della CIA: ma è una doppiogiochista, perché prima era stata un'agente addestrata dal KGB. Ora vende i suoi servigi al miglior offerente. A causa di un debito con la RDEI (servizi segreti coreani) viene costretta a recuperare in fretta una grossa cifra.
James Forsythe è il direttore della NSA (agenzia della sicurezza): spia i progetti e le ricerche delle altre agenzie e di enti privati. Il suo scopo è poi rivenderli e guadagnarci sopra.
Una delle ricerche che l'ha colpito è quella del dottor Tversky, biologo: sta sperimentando (su una sua studentessa di nome Julia) una terapia che porta alla schizofrenia.
Per curarsi Caine è si convince di sperimentare una cura innovativa, ma inizia anche ad avere delle "visioni": vede il futuro, anzi ne vede molti, di futuri possibili che si svolgono davanti ai suoi occhi. Caine è in grado di scegliere quale futuro avere, semplicemente facendo scorrere indietro il "nastro" del film delle sue visioni e scegliendo quella migliore. David Caine è il "demone di Laplace", un "demone" capace di controllare sia il passato che il futuro, partendo dall'osservazione di un istante qualsiasi del presente.
Julia muore durante l'ultimo esperimento di Tversky: vede l'infinito, solo per un barlume di tempo, poi muore. Il dottore allora sposta la sua attenzione su Caine e Forsythe, che lo sta spiando e cui Tversky si è rivolto per avere dei fondi, decide di rapirlo. Si rende conto delle enormi potenzialità, non solo scientifiche di una mente in gradi prevedere il futuro e influenzarlo: recluta l'agente Vener per il rapimento di Caine.
Ma le cose non seguono il corso voluto: grazie alle visioni, che Caine inizia a dominare, riesce a sfuggire al rapimento, aiutato anche dall'agente.
La trama prosegue fino al gran finale, in un susseguirsi di colpi di scena e rivelazioni senzazionali che spiegano le visioni di Caine con le teorie probabilistiche di Heisemberg.
Questo thriller combina la complessità dei libri di Forsythe (Dossier Odessa, Il giorno dello sciacallo), con una trama ricca di personaggi e azione, con gli innesti sul soprannaturale alla Deaver (la parte oscura della nostra mente). Nel libro convivono realtà (le spie che vogliono rapire e usare Caine) e fantasia (i mille possibili futuri che si vede davanti), e ciò è reso possibile dalle teorie scientifiche la cui esposizione comunque non appesantisce il libro. Rimane una senzazione strana alla fine della cavalcata finale per scoprire il finale: ma sarà vero? Se sono vere le basi scientifiche, beh allora magari non è vero ma è molto PROBABILE.

Concetti propedeutici
Per semplificare la lettura del libro di Fawer "Improbable", spiego brevemente alcuni dei concetti fisici di cui si parla del libro.
Fisica classica: il mondo è governato da delle leggi assolute e precise (per es. le leggi newtoniane sul moto). Questa modo di concepire la fisica prende piede nel periodo illuminista, fino alla confutazione da parte di Heisemberg negli anni 30.
Pierre Simone Laplace (23/03/1749 - 05/03/1827): fisico, matematico e statistico francese. Ipotizzò per primo la teoria sulla nascita della terra in seguito alla contrazione dovuta alla gravità di una nube primordiale di gas in rotazione. Pubblicò la prima versione di "Teoria analitica della probabilità". Per conciliare la sua teoria probabilistica con le leggi assolute della fisica ideò il concetto del Demone di Laplace: un "demone" capace di tenere sotto controllo sia il passato che il futuro, partendo dall'osservazione di un istante qualsiasi del presente.
Heisenberg (1901-1976): fisico tedesco, portò alla nascita della fisica quantistica. Creatore del "Principio di indeterminazione", secondo cui è impossibile misurare contemporaneamente la velocità e della posizione di una particella. Conseguenze di questa teoria: i fenomeni osservati obbediscono a leggi diverse da quelli non osservati (Vedere il Gatto di Schrodinger http://www.fmboschetto.it/didattica/Boltzmann/gatto_di_schrodinger.html#IL%20GATTO%20AL%2050%20%%20VIVO%20ED%20AL%2050%20%%20MORTO). Questo costrinse gli scienziati ad ammettere che tutto era, letteralmente, possibile, dato che in un mondo governato dalle probabilità piuttosto che dalle certezze, tutti gli eventi sono possibili.

Citazioni dal libro: visioni dall'infinito
Voglio riportare alcuni passi, i migliori secondo me, in cui si mostrano le visioni che hanno Caine e Julia, dell'infinito, che abbracciando passato presente e futuro viene chiamato "Ogniquando", mentre il presente è il Quando.
Come vi sentireste se poteste prevedere tutto del vostro futuro, influenzandolo a vostro favore? Vedere l'infinito, l'infinito del nostro passato e attuale futuro. Vediamo come c'è lo descrive Julia: "E' più che complicato, perché è infinito. E' l'eternità che si espande in tutte le direzioni contemporaneamente, ma la strada sinuosa è talmente contorta che assomiglia più ad un piano che a un sentiero". Questo è ciò che vede Julia negli istanti precedenti la sua morte celebrale, condotta alla follia da una voce che la guida. "La Voce le stava sussurrando qualcosa. Le prometteva che l'avrebbe lasciata libera se solo avesse guardato un minuscolo pezzetto della grande eternità. Solo un pezzetto e poi sarebbe finito tutto. Così lei guarda. Dato che tutto è in ogni luogo, ovunque lei guardi vede vede tutto. La difficoltà sta nel separarlo dal resto. E poi lo vede, proprio lì, davanti ai suoi occhi .. ma non c'è ne uno singolo, bensì un milione, un miliardo. Tantissimo sono uguali, ma tantissimi sono diversi, dallo sconfinato al minuscolo."
Quando anche Caine si rende conto del suo potere, si pone il dilemma di come usarlo "Sapeva che una volta uscito dal locale non avrebbe quasi avuto più memoria di ciò che aveva visto, perché il suo cervello non poteva contenere tutto .. E fu felice di dimenticare. Se non sapeva, non era costretto a scegliere. Non poteva sopportare di poter vivere con tutte quelle responsabilità, con tutte quelle scelte. Anche se avesse deciso di vivere su un'isola deserta, le sue azioni si sarebbero propagate nell'universo. Persino la decisione più semplice avrebbe fatto vivere qualcuno e morire qualcun altro. Non ce l'avrebbe mai fatta."

Dicembre 2004
Il link su ibs


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