mercoledì 19 settembre 2012

Il poeta – Michael Connelly

Jack Mc Evoy è un giornalista di nera: suo fratello, detective della omicidi, si uccide. Non convinto che il fratello, gemello, si sia potuto uccidere decide di indagare da sé. Scopre che ci sono stati, in altri stati, altri suicidi di poliziotti della sezione omicidi, che stavano indagando su assassini di bambini: in tutti i casi, le morti e le difficoltà del caso avevano ossessionato i poliziotti. Viene coinvolta anche l'FBI e Jack, promettendo che non rivelerà nulla del serial killer scrivendo un articolo, viene inserito nel gruppo di indagine. Inizia la caccia al “Poeta”: l'assassino lascia una firma sui morti, un verso del poeta Poe. Nella seconda parte del libro, il ritmo si accende: fino al finale dove, in un colpo di scena incredibile, si svela l'identità del Poeta.

E un giallo che segue un clichè già visto: l'assassino seriale, la polizia locale che non riesce a sbrogliare la matassa, l'FBI impegnata più a risolvere le sue beghe interne, e il singolo, in questo caso il giornalista, che deve indagare. Jack prova un senso di colpa nei confronti di Sean, il fratello, con cui aveva rovinato i rapporti a seguito di un litigio (l'indagine che stava ossessionado il poliziotto). Merito dello Connelly, aver saputo costruire una trama complessa, che si svela al lettore solo alla fine.

Gennaio 2005
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