mercoledì 19 settembre 2012

L'ultimo Catone di Matilde Asensi

Questa è la storia di una ricerca che porta un gruppo di persone profondamente diverse, a sostenere un rito di iniziazione. Un capitano delle guardie svizzere, una studiosa dell'Archivio segreto del Vaticano e un professore egiziano.
Questa è anche la storia di una ricerca: chi sta rubando, dai più importanti musei del mondo, i pezzi della croce dove è stato crocefisso Gesù? Suor Ottavia Salina viene chiamata in Vaticano per decifrare dei simboli trovati sul corpo di un uomo, ritenuto responsabile dei furti: sono sette croci e sette lettere dell'alfabeto greco, atte a comporre la parola Stauros (in greco "croce"). Viene affiancata dal capitano Glauser Roist e, in seguito, dall'archeologo Farag Boswell, egiziano di madre inglese ma con lontane origini italiane. Analizzando i simboli sul morto risalgono ad una setta, gli Staurophylakes, un ordine fondato nel IV sec. d.c. dalla madre dell'imperatore Costantino, i difensori della vera croce. Scomparsi dalla storia, e dal mondo: come fare a rintracciarli?

I protagonisti dovranno subire un rito di iniziazione, come tutti gli aspiranti Staurophylakes per essere ammessi nella setta: sette prove per superare i sette peccati capitali, associate a sette città del mondo occidentale. Roma per la superbia, Ravenna per l'invidia, Gerusalemme per l'ira, Atene per l'accidia, Costantinopoli per l'avarizia, Alessandia per la gola e Antiochia per la lussuria. Per superare le prove Ottavia, la Roccia e Farag dovranno basarsi su una fondamentale opera del Medioevo (e della nostra letteratura): Il Purgatorio della Divina Commedia. Viene ipotizzato che anche Dante suia statoun aspirante "Difensore della Croce". Nel "Purgatorio" Dante ha fornito le chiavi per superare ogni prova, mascherando nei suoi versi, per ogni cinta del monte del Purgatorio, anche la soluzione.
Un romanzo intenso, sullo stile de “Il nome della Rosa” e “Il codice da Vinci”: superiore rispetto a quest'ultimo per ritmo e per i richiami storici, presenti nel libro. La presenza di questi può rendere pesante la lettura: ma è come l'iniziazione che devono passare gli stessi protagonisti, ed anche il lettore dovrà superare queste prove e non arrendersi a metà. Il risultato lo vale. Rispetto al romanzo di Eco, invece, la scrittrice ha preferito dare un finale positivo: laddove nel “Nome della Rosa” la biblioteca brucia e preziosi volumi vengono bruciati per sempre, perdendo per sempre una testimonianza della storia, ne “L'ultimo Catone”, le prove superate dai i personaggi li portano a cambiare per sempre la loro vita.
Il Purgatorio temina con Dante che, uscendo dall'ultima cinta, si addormenta ai piedi della montagna del Purgatorio, sotto un cielo di stelle. L'indomani si congeda da Virgilio per sempre, il quale non può più proseguire nel Paradiso (essendo un infedele, anche se è stato uno spirito giusto). Nell'ultimo capitolo, invece, i nostri arriveranno al Paradiso degli Staurophylakes: è la parte in cui l'azione termina, per dar inizio ad una interessante descrizione di un mondo utopistico, paradisiaco, dove vige l'insegnamento dell'arte e della bellezza “La comprensione della bellezza è la vera strada e il primo gradino verso la comprensione di ciò che è buono” (John Ruskin, scrittore e critico inglese).

Febbraio 2005
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