mercoledì 1 agosto 2012

"L'anno che uccisero Saretta" di Alessandro Perissinotto

Leggendo questo libro mi sono trovato di fronte ad un giallo "anomalo": assenti i dialoghi, chi parla è sempre la stessa persona (il sindaco del paese); c'è un solo delitto, avvenuto molti anni prima, ma è presente una violenza arcaica nei discorsi e nelle memorie raccontate dal sindaco ...
La storia: nel 1960 un commissario della polizia viene mandato al suo paese d'origine, sulle Alpi piemontesi, al confine con la Francia, per indagare sulla morte di una ragazza, Rosetta appunto.

La ragazza è stata uccisa nel 1944: il commissario deve rivolgersi al sindaco del paese ed indagare in segreto. Questi è un raccontastorie instancabile: storie del passato prossimo (durante la seconda guerra mondiale) o lontano (le battaglie di Amedeo VII di Savoia). Storie assurde anche, ma sempre coperte da un velo di violenza. Sono tanti i personaggi che escono dalle storie: il Mancino che dipinge i quadretti, Maciste il macellaio che ammazza le bestie con un pugno, Onorina la locandiera, Onelio che suona il basso, Giovanni 'd Tinin che era comunista ma che adesso è rincoglionito, i due fratelli di latte Giovanot e Gnasio, sempre insieme, che siano finocchi .....
Le pagine si alternano tra le riflessioni del protagonista e i racconti del sindaco, fino alla scoperta dell'assassino, nel finale.

Settembre 2004
Il link su ibs

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