Siamo nella stazione dei carabinieri di Bellano, nel 1936, sul lago
di Lecco. Assente il maresciallo comandante, sono rimasti il brigadiere
sardo Mannu e l'appuntato siciliano Malfatti. Si presenta una vecchia
signorina, Tecla Manzi appunto, per denunciare la scomparsa del Sacro
Cuore che teneva in camera del fratello. Il brigadiere, che detesta
l'appuntato e viceversa, incarica Malfatti delle "indagini".
Contemporaneamente viene trovata una tomba profanata al cimitero: è
il brigadiere, questa volta, ad indagare. Iniziano così due indagini,
che vanno a scavare nella storia passata del paese e che, partendo da
punti opposti, sembranbo avere punti in comune.
E' un romanzo scorrevole, che ricorda "Macaronì" di Guccini e Machiavelli come ambientazione, anche se la struttura del giallo mi sembra meno complessa.
Post del maggio 2004.
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