Un giallo impostato senza nessun dialogo: solo lettere, verbali e
documentazione per narrare la ricerca del ragionare Patò, scoparso a
Vigata durante la recita del mortorio.
Nonostante l'assenza di battute tra i personaggi, il libro non perde
di ritmo e nemmeno la velatura ironica dei libri di Camilleri,
specialmente quelli ambientati nel periodo fine 800.
Come per "Il birraio di Preston" o "La concessione del telefono", i
protagonosti sono funzionari di pulizia, prefetti, eccellenze varie:
insomma tutto quel mondo che trattò la Sicilia post unità come terra di
conquista.
Il link su ibs
(post del 7/3/2004)
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